Il progetto DIANA si propone di sviluppare tecniche diagnostiche affidabili, rapide e label-free per il DNA genomico per mezzo di analisi Raman di molecole bersaglio depositate direttamente su substrati nanostrutturati.

Di importanza chiave saranno le peculiari caratteristiche dell'interazione meccanica tra nanofili ricoperti di argento e le molecole di DNA.

Lo scopo del progetto è la costruzione di un prototipo semplice e a basso costo che faccia uso di microscopi Raman commerciali per analizzare molecole di DNA depositate direttamente su un vetrino da microscopio.

Il cancro sta diventando la vera emergenza sanitaria su scala globale. Si stima che nel nostro paese ci siano circa 371.000 nuove diagnosi di cancro all'anno. Ciò è confermato dai dati dell'Associazione Italiana del Registro dei Tumori (AIRTUM) per il 2019 [1]. Tuttavia, negli ultimi anni c'è stato anche un forte miglioramento dei tassi di guarigione: il 63% delle donne e il 57% degli uomini sono vivi cinque anni dopo la diagnosi. Ciò è dovuto principalmente alla maggiore partecipazione alle campagne di screening, che consentono di identificare precocemente la malattia, e alla maggiore efficacia delle terapie.

Negli ultimi decenni l'aspettativa di vita dei malati di cancro è migliorata grazie al progresso della ricerca di base e clinica. Questi risultati sono principalmente dovuti all'utilizzo di nuovi strumenti diagnostici e prognostici . L'impatto che le tecnologie e le scienze biomedicali hanno sulla salute è un fattore socio-economico trainante e si prevede che, man mano che la medicina molecolare e predittiva progredirà, anche la tecnologia verrà progressivamente integrata nel laboratorio clinico. Infatti, l'innovazione nelle tecniche diagnostiche e terapeutiche, stimolata dai progressi scientifici e tecnologici in numerosi campi (biologia, biotecnologia, chimica fisica, informatica, nanotecnologie, elettronica e scienza dei materiali) non porta solo al miglioramento dell'efficacia della prestazione, bensì genera nuove competenze le quali, a loro volta, hanno ricadute su altri processi di innovazione che interessano le tecniche di trattamento, ulteriori dispositivi, la sfera dell'organizzazione dei servizi sanitari.

In particolare, l'esame del DNA tumorale è recentemente entrato in una nuova era grazie ai progressi della tecnologia. L'analisi di molecole di DNA , mirata ad evidenziare i cambiamenti in un gene e a studiare le variazioni topologiche o il genoma di una persona, consente di indagare le diverse fasi dello sviluppo di un tumore e studiarne i biomarcatori. Le nuove sofisticate tecnologie e il progresso scientifico accoppiato con reti di ricerca di eccellenza stanno rapidamente portando a importanti nuove opportunità diagnostiche e terapeutiche con un impatto significativo sulla ricerca di base e sulla cura del cancro che avrà sostanziali effetti sulla salute pubblica nel prossimo futuro. È dunque importante favorire una strategia incentrata sull'ottimizzazione e la sperimentazione di nuove azioni congiunte e interdisciplinari, per rispondere alla crescente e urgente richiesta di metodi più precisi, rapidi e possibilmente a basso costo che aumentino la conoscenza del DNA tumorale e migliorino trattamento e cura per i pazienti.

In tale contesto, la Nanomedicina , ovvero l'applicazione di nanomateriali e nanotecnologie in campo diagnostico e terapeutico, è una delle più grandi innovazioni scientifiche degli ultimi anni [3]. Grazie alle dimensioni nanometriche, all'elevato rapporto superficie/volume, e la capacità di modificare la forma e le proprietà chimiche della superficie, i nanomateriali interagiscono e si interfacciano in modo efficace con i sistemi biologici (cellule, DNA, proteine, ecc.). Ciò consentirà negli anni a venire di sviluppare terapie capaci di agire a livello molecolare e metodi diagnostici di alta sensibilità e precisione.

La novità della piattaforma DIANA nel campo della nano-oncologia [4] non è limitato alle dimensioni nanometriche della sonda (nanofili di silicio) e ai vantaggi economici dovuti alla semplicità della fabbricazione dei materiali coinvolti e delle procedure di funzionamento, ma consiste nel profondo cambio di prospettiva nell'approccio bioanalitico allo studio del DNA genomico. DIANA ha infatti l'ambizione di cogliere i contenuto informativo insito nelle proprietà strutturali del DNA, sfruttando i fenomeni legati alla deposizione e alla deidratazione delle molecole target su una superficie nanostrutturata tridimensionale in grado di sondare le proprietà fisiche e conformazionali, identificando quelle correlate con lo sviluppo neoplastico. Il successo del progetto introdurrà una nuova metodologia di analisi del DNA affidabile, rapida, label-free e alternativa alla più sofisticata e costosa metodologia del sequenziamento del DNA.

Per la validazione della piattaforma nanostrutturata DIANA, è stato scelto come modello di neoplasia il melanoma umano, un cancro della pelle che è molto diffuso e in continuo aumento negli ultimi decenni, ma la tecnica proposta può essere facilmente adattata anche allo studio di altre forme di neoplasie.

In caso di successo, il progetto permetterà di mettere a punto una nuova metodologia di analisi del DNA affidabile, rapida e label-free, che costituirà un'alternativa valida al sequenziamento del DNA, molto più sofisticato e costoso.

[1] www.registri-tumori.it (vedi report “I numeri de Cancro in Italia, 2019”)
[2] www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/melanoma-cutaneo
[3] Jain KK (2008) A handbook of nanoMedicina. Totowa NJ: Humana/Springer; 2008.
[4] Jain KK (2010) Advances in the field of nanooncology BMC Med 8:83.







Ultima modifica: maggio 2023